Il coenzima Q10 è una molecola molto importante per il nostro organismo, in quanto sembra essere in grado di fornire una serie di possibili effetti benefici necessari per un corretto funzionamento cellulare.
Può svolgere, all’interno del nostro organismo, anche una possibile funzione antiossidante ed essere un buon alleato di terapie farmacologiche per aiutare a ridurre livelli eccessivi di colesterolo, a rinforzare le difese immunitarie e a contrastare possibili malattie neurodegenerative. Scopriamo insieme a cosa serve, come assumerlo e che tipo di possibili effetti benefici e controindicazioni può avere.
Che cos’è il coenzima Q10?
Il coenzima Q10, anche conosciuto come vitamina Q, è una molecola molto importante per il benessere del nostro organismo in quanto può essere utile per aiutare a produrre l’energia necessaria per un corretto funzionamento cellulare.
Questo coenzima partecipa anche ai processi metabolici svolgendo una possibile azione antiossidante naturale. Sintetizzata dal nostro organismo e integrata in parte con l’alimentazione, la vitamina Q è contenuta in piccoli organi che rappresentano le centrali energetiche per il nostro corpo: i mitocondri. In presenza di ossigeno, il coenzima Q10 partecipa alla produzione dell’ATP, il composto che viene utilizzato dalle cellule per immagazzinare l’energia necessaria per le funzioni metaboliche. La vitamina Q è presente in tutte le cellule e per questa sua caratteristica viene anche chiamata “ubiquione” o “ubichinone”.
Funzioni del coenzima Q10
Il coenzima Q10, come abbiamo detto, interviene in molti processi che possono essere utili per aiutare a mantenere in salute il nostro organismo. La sua azione si articola in tre funzioni principali:
- cardioprotettiva: fondamentale per il muscolo cardiaco, un organo che necessita di tantissima energia per potere funzionare al meglio. La maggiore concentrazione di energia conferita dal Q10 può essere utile per aiutare ad alimentare la circolazione cardiovascolare;
- citoprotettiva: ovvero di protezione delle cellule dalla possibile aggressione di elementi esterni;
- neuro-protettiva: può agire sul tessuto nervoso, un sistema che consuma molta energia, aiutando a regolarne l’equilibrio e a contrastare l’insorgenza di possibili eventuali patologie neurodegenerative.
Proprietà e possibili effetti benefici
Questa molecola sembra avere notevoli proprietà con possibili effetti benefici sul nostro organismo. In particolare:
- può aiutare a stimolare il sistema cardiocircolatorio: in quanto sembra essere in grado di svolgere una possibile azione benefica sul cuore, aumentando la bioenergia delle cellule, riducendo lo stress ossidativo e svolgendo un possibile effetto vasodilatatorio;
- può svolgere una possibile azione antiossidante: in quanto può essere utile per aiutare a contrastare lo stress ossidativo prodotto dai radicali liberi;
- può aiutare a contrastare la formazione delle rughe, la perdita di elastina e collagene. Per questo viene utilizzato come ingrediente di numerosi prodotti cosmetici per il contorno occhi e creme viso;
- può aiutare a rinforzare e proteggere il sistema immunitario;
- può aiutare a contrastare il diabete;
- può aiutare a ridurre i valori della pressione arteriosa;
- può aiutare a regolarizzare i livelli di colesterolo nel sangue;
- può aiutare a combattere l’astenia e la stanchezza;
- può aiutare a favorire la respirazione cellulare;
- può aiutare ad aumentare l’energia e tollerare meglio lo sforzo fisico, quando si praticano attività sportive.
Quali alimenti contengono il coenzima Q10?
Il coenzima Q10 è contenuto in numerosi alimenti di origine vegetale ma può essere presente anche nei pesci grassi e nelle carni di organo. Tra i principali alimenti che contengono la vitamina Q troviamo: le germe di grano, la soia, la crusca, i cereali integrali, le noci, le arachidi, gli spinaci, i broccoli, gli oli vegetali, le sardine, lo sgombro, il salmone, il tonno, la carne di fegato, il pollo, le uova. Il pepe che contiene la “piperina” può aiutare ad aumentare l’assorbimento del principio attivo del Q10 a livello plasmatico.
Carenza di coenzima Q10
Nonostante il Q10 sia prodotto dal nostro organismo ed è possibile integrarlo con una corretta alimentazione, ci possono essere una serie di fattori che possono contribuire a determinarne una carenza. In particolare:
- l’invecchiamento: in quanto dopo i 35-40 anni, il nostro organismo inizia a produrre minori quantità di vitamina Q;
- la malnutrizione: un regime alimentare sbilanciato, ricco di grassi, zuccheri, alimenti raffinati può portare a una possibile carenza di vitamina Q10;
- alcune patologie: in presenza di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson, patologie dell’apparato cardiovascolare, tumori e diabete, la concentrazione di Q10 si può ridurre notevolmente;
- l’interazione con i farmaci: l’assunzione di alcuni farmaci può portare a una diminuzione della vitamina Q contenuta nelle nostre cellule. Le statine usate per il trattamento del colesterolo, ad esempio, utilizzano le stesse vie metaboliche del coenzima Q10. Quindi, una riduzione del colesterolo può portare a una riduzione del livello di Q10.
Deficit di coenzima Q10
Una possibile carenza di vitamina Q10 non deve essere confusa con il deficit di Q10, che rappresenta una malattia ereditaria in cui si possono manifestare mutazioni di alcuni geni che sintetizzano la molecola. Questa malattia comprende tre forme: una che colpisce i reni, una che interessa i muscoli e un’altra che può colpire il cervelletto, provocando convulsioni e difficoltà nei movimenti. Per fortuna, sembra trattarsi di una malattia molto rara che si presenta già fin dall’infanzia.
Coenzima Q10: si possono assumere integratori?
Nel caso in cui ci sia una condizione di carenza di Q10 si può ricorrere alla somministrazione di integratori alimentari che contengano questa molecola, su consiglio medico. Questi integratori sono ottenuti, solitamente, dalla fermentazione naturale di sostanze vegetali e di sostanze animali. Quelli che si trovano in commercio provengono dalla fermentazione di zucchero di barbabietola o di canna.
Dosi e modalità di assunzione
La dose consigliata oscilla dai 30 ai 100 mg al giorno ma può variare in base al caso specifico. L’integrazione giornaliera consigliata dagli esperti dopo i 35-40 anni è di 50 mg. In condizioni di buona salute il consiglio è di non superare i 200 mg al giorno, come indicato dalla “Direzione generale per l’igiene e sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della Salute”.
Si raccomanda di chiedere consiglio al proprio medico, specie in presenza di malattie neurodegenerative come il Parkinson per le quali ci sono dei dosaggi specifici. Il coenzima Q10 essendo una sostanza liposolubile va assunta durante i pasti, ricchi di una buona fonte di grassi. In commercio è possibile trovare questi integratori sotto forma di capsule, perle, da sole oppure abbinate con altre sostanze come il selenio o vitamina E.
Controindicazioni e possibili effetti indesiderati
Il coenzima Q10 sembra non avere particolari controindicazioni, ma non essendo stati condotti studi specifici su gravidanza e allattamento si consiglia di evitare di assumerlo in queste occasioni. Evitare anche la somministrazione nei bambini senza prima averne parlato con il medico.
Il coenzima Q10 può abbassare i livelli di zucchero nel sangue, e chi è affetto da diabete dovrebbe insieme al proprio medico valutare i pro e i contro di un’eventuale integrazione di questa vitamina. Ci possono essere casi in cui si possono manifestare possibili effetti indesiderati, seppure rari, come: disturbi a livello gastrointestinale, diarrea, nausea, dolori addominali, mal di testa ed eruzioni cutanee. Chi sta seguendo una terapia farmacologica, specie se cronica, dovrebbe parlare con il proprio medico ed evitare qualsiasi somministrazione fai da te di integratori alimentari a base di vitamina Q.
La somministrazione potrebbe causare interferenza con le terapie in atto, potenziandone gli effetti con il possibile rischio di eventuali controindicazioni oppure potrebbe renderle inefficaci modificando il trattamento. Non si dovrebbero assumere integratori a base di vitamina Q se si stanno assumendo farmaci chemioterapici, per l’ipertensione, anticoagulanti, per il trattamento dell’angina e del glaucoma.