Il ferro rappresenta un minerale molto importante per la nostra salute. In natura è il quarto elemento più presente e oltre ad essere un oligoelemento, è anche un metallo ferromagnetico dal colore argento, malleabile, brillante che può arrugginire al contatto con l’aria umida.
All’interno del nostro organismo, è uno degli oligoelementi più importanti che troviamo nei globuli rossi, necessario per i processi di sintesi di vari enzimi. Il ferro viene assunto mediante l’alimentazione quotidiana, ma talvolta a causa di patologie che possono comportare una serie di disturbi e carenze, il medico può consigliarne l’assunzione mediante degli integratori specifici da utilizzare come supporto al proprio regime alimentare.
Scopriamo insieme quali possono essere i possibili effetti benefici e le controindicazioni che possono derivare da un’eccessiva assunzione di ferro e i sintomi che si possono manifestare in caso di carenza di questo oligoelemento.
Caratteristiche del ferro
Il ferro è un metallo e un oligoelemento che all’interno del nostro organismo partecipa alla produzione dei globuli rossi e dell’emoglobina. Dopo l’ossigeno, il silicio e l’alluminio, il ferro è l’elemento maggiormente presente sulla Terra, e il più utilizzato in ambito industriale. In natura subisce una trasformazione in ossidi di ferro come la magnetite, la limonite e l’ematite.
Proprietà e possibili effetti benefici
Il ferro partecipa alla produzione dei globuli rossi e dell’emoglobina per una corretta ossigenazione delle cellule. Il ferro può aiutare a stimolare le funzioni di vari organi interni, come la milza, il fegato, il midollo osseo e l’intestino. Le corrette assunzioni giornaliere di ferro possono essere utili per aiutare a rafforzare il sistema immunitario, migliorando la risposta del nostro organismo in caso di possibili malattie.
Inoltre, interviene anche nei neurotrasmettitori in caso di stress, come dopamina e serotonina. Una carenza di questo oligoelemento può portare il soggetto a soffrire di anemia, a esporlo a un maggiore rischio di sviluppare possibili infezioni, e a manifestare sintomi come: mal di testa, fragilità delle unghie, spossatezza, esaurimento e confusione mentale, irritabilità dell’umore e stipsi. Al di là di ciò che si possa pensare, questo metallo possiede numerose qualità. In particolare:
- può aiutare a favorire la produzione dell’emoglobina, dei globuli rossi e il trasporto dell’ossigeno;
- può aiutare a sostenere il benessere delle funzioni del fegato, della milza, dell’intestino e del midollo osseo;
- può aiutare a coadiuvare le funzioni dei neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina;
- può aiutare a contrastare stanchezza, irritabilità e stati depressivi;
- può aiutare a rafforzare naturalmente le unghie, i capelli e il sistema immunitario;
- può aiutare a coadiuvare la sintesi del DNA durante la mitosi;
- può aiutare a favorire la sintesi del collagene.
Dosaggio e fabbisogno giornaliero consigliato
Il ferro deve essere assunto giornalmente attraverso una corretta alimentazione. Il fabbisogno energetico quotidiano di ferro, secondo il consiglio degli esperti, si aggira intorno ai 10-18 mg per i soggetti adulti e di 30 mg per le donne in gravidanza. L’assorbimento del ferro che avviene a livello intestinale, può essere semplificato con l’assunzione contemporanea di vitamina C e acido folico, ma anche parte del gruppo delle vitamine B.
Quali alimenti contengono ferro?
Il ferro è presente soprattutto nei legumi, sottoposti in precedenza all’ammollo e poi alla cottura in acqua pulita per facilitarne l’assorbimento da parte dell’organismo. Il ferro si trova nel cioccolato fondente, nell’avena, nelle germe di grano, nello zucchero di canna, nel muesli, nel pane di farina di segale, nel pane integrale, nelle verdure, nel grano saraceno, nel frumento, nel miglio, nella frutta secca, nelle uova e nella carne rossa.
Sintomi da carenza di ferro
Una carenza di ferro può provocare una serie di sintomi e problemi per la salute del nostro corpo, tra cui: confusione mentale, esaurimento, mal di testa frequenti, anemia, spossatezza, stitichezza, irritabilità e sbalzi dell’umore, esposizione alle infezioni, fragilità delle unghie e tachicardia.
L’anemia si riscontra effettuando delle analisi del sangue e dal quadro generico del paziente il medico può capire se si tratti di una carenza occasionale oppure patologica. A livello alimentare si può integrare l’assorbimento del ferro abbinando all’alimentazione cibi che contengano vitamina C e acido folico, limitando il consumo di caseina e calcio.
In casi di gravi carenze di ferro si può ricorrere all’assunzione di integratori specifici su suggerimento del proprio medico, in compresse oppure in fiale. Per favorire l’assorbimento del ferro è consigliabile lasciare in ammollo per un lungo periodo di tempo i legumi prima della cottura finale.
Controindicazioni e possibili effetti indesiderati del ferro
Il ferro non sembra avere particolari controindicazioni, tranne nei casi in cui si eccede con la sua assunzione. A causa della carenza di ferro, l’organismo potrebbe andare incontro a una serie di patologie. I possibili sintomi di una carenza possono essere provocati da celiachia, morbo di Crohn, scorrette diete alimentari, patologie gastrointestinali, disfunzioni metaboliche, emorragie, mestruazioni abbondanti.
I possibili effetti collaterali del ferro sembrano essere solitamente provocati da un’eccessiva assunzione di integratori alimentari che possono provocare stitichezza, ingestione, svenimenti, dissenteria, febbre, tachicardia, ingiallimento dei denti, dolori a livello muscolare, deficit respiratori, aritmie, eruzioni cutanee, sudorazione eccessiva e vertigini.
In caso di eccesso, anche conosciuta come siderosi, si possono verificare sintomi come: indigestione, mal di stomaco, costipazione, diarrea, vomito, dolori muscolari, brividi, vertigini, svenimenti, scolorimento dei denti, tachicardia, febbre, sudorazione eccessiva, intorpidimento, problemi respiratori, eruzioni cutanee, irritabilità, aritmie, dolori agli arti. La siderosi non è imputabile solamente a un abuso di integratori alimentari ma anche a problemi genetici.
Un eccesso di ferro può provocare problemi gravi a fegato, cuore e pancreas. Le persone anemiche non dovrebbero mai assumere integratori senza prima avere consultato il proprio medico per concordare il dosaggio più adatto a seconda delle cause. Per i più piccoli è spesso consigliata un’alimentazione varia.