La mastoplastica additiva, o intervento di aumento del seno, è uno dei più popolari in chirurgia estetica. Nonostante la sua diffusione, rimangono numerosi dubbi e domande, soprattutto riguardo alle protesi, la loro durata e le possibili complicazioni. Questo intervento, che consente di modificare volume e forma del seno, solleva spesso quesiti su diversi aspetti. Qui, insieme all’esperto di chirurgia estetica di Udine dott. Fabrizio De Biasio, rispondiamo ad alcune delle domande più frequenti, con l’obiettivo di chiarire i dubbi più comuni.
Come scegliere le protesi più adatte?
Una delle domande più frequenti riguarda la scelta delle protesi. Esistono vari tipi di protesi mammarie, che si differenziano per forma, dimensione e consistenza. In generale, le protesi possono essere rotonde o anatomiche. Le protesi rotonde tendono a creare una forma più piena nella parte superiore del seno, mentre quelle anatomiche, note anche come “a goccia”, imitano una forma più naturale.
La scelta delle protesi non è puramente estetica, ma deve essere fatta considerando le proporzioni del corpo della paziente. Le misurazioni del torace e del seno, effettuate durante la visita pre-operatoria, sono fondamentali per selezionare la protesi più adatta. È inoltre possibile utilizzare strumenti di simulazione 3D che permettono di prevedere il risultato dell’intervento, aiutando così nella scelta definitiva. Anche la coesività del gel all’interno delle protesi può variare, influenzando sia l’aspetto estetico che la consistenza al tatto.
Quanto durano le protesi?
Un altro dubbio comune riguarda la durata delle protesi. Contrariamente a quanto si possa pensare, le protesi mammarie non durano per sempre. Gli impianti moderni, realizzati con silicone coesivo e rivestimenti rinforzati, sono molto più resistenti rispetto alle versioni precedenti e possono durare tra i 15 e i 20 anni.
Tuttavia, è importante sottoporsi a controlli periodici per monitorare lo stato delle protesi. In alcuni casi, può essere necessario sostituirle prima della scadenza prevista, soprattutto in caso di complicazioni come la rottura o la contrattura capsulare. La rottura della protesi, pur essendo un evento raro, può passare inosservata se il gel coesivo rimane all’interno della capsula cicatriziale, richiedendo comunque la rimozione e la sostituzione della protesi. Le ecografie periodiche aiutano a prevenire e diagnosticare queste complicazioni.
Quali sono i rischi?
Come qualsiasi intervento chirurgico, la mastoplastica additiva può comportare dei rischi. Tra le complicazioni più comuni troviamo l’infezione e la contrattura capsulare. La contrattura capsulare si verifica quando il tessuto cicatriziale attorno alla protesi si indurisce, rendendo il seno doloroso e alterandone l’aspetto. In questo caso, può essere necessario un intervento per rimuovere o sostituire la protesi.
Un altro possibile rischio è lo spostamento o la rotazione della protesi, che può compromettere il risultato estetico dell’intervento e richiedere ulteriori correzioni chirurgiche. Anche la perdita temporanea o permanente di sensibilità al capezzolo è una complicazione possibile, specialmente quando vengono utilizzate protesi di dimensioni importanti. Sebbene la maggior parte delle pazienti recuperi la sensibilità entro pochi mesi, è bene essere consapevoli che in alcuni casi l’effetto può essere permanente.
È possibile che le protesi causino tumori?
Una delle domande che più preoccupano riguarda il rischio di sviluppare tumori in seguito all’inserimento delle protesi. Negli ultimi anni, secondo alcune fonti sembrerebbe sussistere un possibile legame tra le protesi mammarie a superficie testurizzata e una rara forma di linfoma, il linfoma anaplastico a grandi cellule (ALCL). Tuttavia, questo tipo di linfoma è estremamente raro e si può manifestare principalmente con protesi a superficie rugosa. Le autorità sanitarie di diversi paesi stanno monitorando attentamente la situazione, ma al momento non ci sono prove sufficienti per consigliare la rimozione preventiva delle protesi rugose.
È importante sottoporsi a controlli regolari e informare immediatamente il chirurgo in caso di anomalie come rigonfiamenti o dolori al seno, in modo da escludere eventuali complicazioni. La sorveglianza attiva è il miglior modo per prevenire e trattare tempestivamente eventuali problemi legati alle protesi.
Il ruolo del chirurgo e la sicurezza dell’intervento
Un fattore importante per la sicurezza dell’intervento è la scelta del chirurgo. Solo un professionista qualificato può garantire un esito ottimale e minimizzare i rischi. Durante la prima consulenza, è importante discutere apertamente delle proprie aspettative e ascoltare attentamente le raccomandazioni del medico.
La procedura dura generalmente tra una e due ore e viene eseguita in anestesia generale. Il recupero può richiedere diverse settimane, durante le quali è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni del chirurgo per evitare infezioni e complicazioni. Anche se dopo circa un mese si può tornare alle normali attività, il completo recupero richiede più tempo e deve essere accompagnato da controlli post-operatori regolari.
Le ultime novità nel campo delle protesi mammarie
Le tecnologie legate alle protesi mammarie sono in continua evoluzione. Le nuove protesi, sempre più resistenti e sicure, offrono risultati estetici eccellenti e un possibile 06minore rischio di complicazioni. Anche le tecniche chirurgiche si stanno perfezionando, con interventi sempre meno invasivi e cicatrici ridotte al minimo.
Oltre alle innovazioni tecnologiche, il futuro della mastoplastica additiva potrebbe essere segnato da un’ulteriore personalizzazione degli impianti e dei metodi di inserimento, in modo da offrire soluzioni sempre più su misura per ogni paziente. Tuttavia, la chiave del successo rimane sempre la collaborazione tra paziente e chirurgo, con una scelta ponderata e consapevole delle protesi e delle tecniche più appropriate.