La riboflavina è anche conosciuta come vitamina B2, una vitamina essenziale per il benessere del nostro organismo. Appartiene al gruppo B ed è idrosolubile, ovvero si scioglie nei liquidi a base acquosa e come la maggior parte delle vitamine non essendo sintetizzata dal corpo, deve essere assunta attraverso l’alimentazione. Scopriamo in quali alimenti è contenuta, a cosa serve e che tipo di controindicazioni può avere.
A cosa serve la riboflavina?
La riboflavina è una molecola indispensabile che può aiutare a metabolizzare il glucosio e partecipa ai meccanismi di demolizione e utilizzo delle proteine, ovvero nei processi che possono fornire energia alle cellule. Per questo motivo, la vitamina B2 viene considerata fondamentale per un corretto funzionamento dei tessuti del nostro organismo, compreso il sangue e per i processi che portano a un corretto sviluppo del corpo.
La riboflavina può influire anche sul processo di assorbimento del ferro da parte dell’organismo e sul corretto funzionamento del tratto gastro intestinale. Intervenendo nel processo di riproduzione cellulare, questa vitamina può apportare una serie di possibili effetti benefici anche alla pelle e ai capelli. Allo stesso modo, la riboflavina può contribuire al benessere dei nostri occhi. Le funzioni della vitamina B2 sono quindi, molteplici e possono essere utili per aiutare a garantire un corretto funzionamento dell’apparato cardiovascolare, gastrointestinale, del sangue e delle cellule.
Possibili cause della carenza di riboflavina
Come per tutte le altre vitamine, anche nel caso della riboflavina le possibili cause legate a una carenza di questa vitamina possono essere molteplici. La principale fonte di riboflavina è l’alimentazione. Una scorretta alimentazione o inadeguata in quantità e qualità, associata a un mancato assorbimento, può essere una tra le prime possibili cause di un’eventuale carenza di riboflavina.
Le cause possono anche essere di natura patologica legate a stili di vita e abitudini scorrette. La vitamina B2 viene assunta dal nostro corpo mediante l’alimentazione e attraverso l’azione svolta dai succhi gastrici durante la digestione che si trasforma e viene assorbita nell’intestino, passando nel sangue per essere distribuita ai tessuti che ne necessitano.
Un’eventuale eccesso di riboflavina viene poi eliminato attraverso le urine. Le possibili cause che possono portare a una carenza di riboflavina possono essere legate a:
- un’alimentazione scorretta: se non si introduce un’adeguata quantità di vitamina B2 con l’alimentazione, è possibile che a lungo andare si manifesti una carenza. Questo può dipendere da un’inadeguata assunzione di cibi che la contengono come carni e derivati animali. Una dieta vegana ad esempio, non corretta e bilanciata potrebbe portare a una carenza di riboflavina;
- un abuso di alcool: essendo assorbita a livello intestinale, chi fa un abuso di alcool possiede un intestino le cui funzioni possono essere compromesse e anche l’assorbimento della vitamina B2 ne potrebbe risentire;
- emodialisi: un processo di filtrazione del sangue a cui vengono sottoposti coloro che hanno le funzioni renali compromesse. In questo processo anche parte delle vitamine presenti nel sangue vengono eliminate. Anche se assunte in quantità adeguate vengono in parte perdute;
- patologie croniche dell’apparato digerente: come il morbo di Crohn, la celiachia, la colite ulcerosa possono determinare un mancato o insufficiente assorbimento di molti nutrienti e micronutrienti tra cui la riboflavina;
- ipotiroidismo: una condizione che rende meno disponibile la riboflavina per i tessuti;
- gravidanza e allattamento: condizioni fisiologiche che possono determinare un possibile aumento del fabbisogno di vitamine del gruppo B;
- uso di contraccettivi orali: a base ormonale può determinare un ipovitaminosi di riboflavina.
Sintomi carenza di vitamina B2
Una possibile carenza di vitamina B2 può portare una serie di sintomi come:
- stanchezza e malessere;
- alterazione e secchezza cutanea a livello delle mucose;
- congiuntiviti;
- anemia;
- cattivo funzionamento dell’apparato digerente;
- neuropatie periferiche;
- carenza di ferro;
- rallentamento della crescita nei bambini.
Dov’è contenuta la riboflavina?
La riboflavina è contenuta nei prodotti alimentari di origine animale come la carne, le frattaglie, nel latte e nei suoi derivati, nelle uova, nella frutta secca, nei cereali integrali e in alcuni vegetali a foglia verde. Si tratta di una vitamina fotosensibile, cioè che si può degradare a contatto con la luce, per cui per preservarla al massimo è necessario tenere questi alimenti al buio.
Quando si possono assumere integratori a base di vitamina B2?
I possibili effetti benefici della vitamina B2 sembrano essere molteplici e un consumo regolare di alimenti che contengono questa vitamina, può assicurarne un buon apporto. Spesso i medici consigliano l’assunzione di integratori alimentari a base di vitamina B2 dopo avere diagnosticato una carenza oppure se l’abituale alimentazione non è in grado di dare un apporto sufficiente per il proprio fabbisogno quotidiano. In questi casi, può essere necessario integrare la vitamina B2 attraverso l’assunzione di integratori da coadiuvare a una dieta bilanciata e varia.
Coloro che soffrono di patologie croniche del sistema gastrointestinale dovrebbero integrare le vitamine del gruppo B solo dopo avere chiesto un consulto al proprio medico. In gravidanza, ad esempio, quasi sempre i ginecologi prescrivono integratori di riboflavina. In commercio si possono trovare integratori puri oppure associati con altre vitamine del gruppo B, in compresse oppure in capsule, ma anche in forma liquida.
In base alla tipologia, questi integratori alimentari possono contenere dai 2 mg ai 100 mg di riboflavina per compressa. Il consiglio è quello di assumerli durante il pasto masticandoli, così da favorirne l’assorbimento. Si raccomanda di non assumere integratori alimentari in sostituzione della propria alimentazione ma sempre affiancati a una dieta sana, varia e bilanciata redatta chiedendo consiglio a un esperto nutrizionista, che in base al proprio fabbisogno energetico e quadro clinico, potrà suggerire quali alimenti consumare e quali evitare.
Controindicazioni e possibili effetti collaterali
Difficilmente si può verificare un eccesso di assunzione di riboflavina attraverso l’alimentazione oltre i livelli consigliati. Può succedere però se si fa uso di integratori senza avere consultato il medico o un esperto nutrizionista.
Un sovradosaggio di vitamine è pericoloso, anche se non sembrano essere stati evidenziati particolari effetti di tossicità in seguito a un’assunzione orale di vitamina B2, dal momento che l’intestino è in grado di regolarne l’assorbimento e che essendo una vitamina idrosolubile viene espulsa con le urine. Potrebbero essere somministrate dosi tossiche per iniezione, per questo è bene sempre attenersi alle prescrizioni e indicazioni mediche.