Lo Shilajit (o Mumijo) è una resina che nasce dalla sovrapposizione a strati di antiche piante pressate da strati rocciosi. Il tempo e i microrganismi trasformano questa in una sostanza dal colore nero, gommosa e viscosa che fuoriesce lentamente dalla superficie porosa delle montagne himalayane.
Con l’inizio della stagione calda, quando il sole e il calore sciolgono i ghiacci, lo Shilajit viene raccolto e lavorato fino ad ottenere una polvere da potere essere utilizzata come ingrediente di integratori alimentari.
Da migliaia di anni, infatti, nella medicina Ayurveda questa polvere viene usata come possibile rimedio naturale per aiutare a contrastare i segni dell’invecchiamento, per rinforzare l’organismo e in presenza di varie patologie. Scopriamo insieme quali sono le principali caratteristiche, i possibili effetti benefici ed le eventuali controindicazioni.
La medicina ayurvedica e lo Shilajit
La medicina ayurvedica considera questa resina un “rasayana”, ovvero un “sentiero dell’essenza” per via delle proprietà energizzanti che le vengono attribuite. Gli ayurvedici impiegano questa resina come possibile rimedio naturale che può aiutare a contrastare diverse patologie come anemia, dolore cronico, diabete, colite ulcerosa, disturbi digestivi, eczema, osteoartrosi, fratture ossee ed impotenza.
In India viene usata come “yogavaha” ovvero come un potenziatore sinergico da associare all’utilizzo di farmaci. Adottato anche dalla medicina “allopatica” sembra essere in grado di potere donare una serie di possibili effetti benefici all’organismo. Altri usi tradizionali prevedono il suo utilizzo in presenza di disturbi genitourinari, ittero, ingrossamento della milza, epilessia, disturbi nervosi, bronchite cronica e anemia.
Lo Shilajit è anche consigliato in caso di calcoli renali, edema, emorroidi come possibile rimedio naturale da associare alle necessarie terapie farmacologiche prescritte da uno specialista. I suoi principi attivi possono svolgere una serie di funzioni che contribuiscono al trasporto di varie sostanze minerali verso le cellule e agire come un possibile “adattogeno” che può aiutare a migliorare la resistenza del corpo allo stress.
Possibili effetti benefici dello Shilajit
Le proprietà dello Shilajit sembrano essere molteplici. In particolare:
- può aiutare ad affrontare periodi di forte stress e sovraccarico lavorativo;
- può aiutare a migliorare il sonno, la concentrazione e a donare energia all’organismo;
- può aiutare a ridurre la sensazione di stanchezza e affaticamento;
- può aiutare ad aumentare la produzione del glutatone, uno degli antiossidanti più potenti prodotti dall’organismo, la cui funzione è quella di contrastare la produzione dei radicali liberi e di favorirne l’eliminazione;
- può aiutare a potenziare l’attività della vitamina C ed E;
- può aiutare a favorire l’ossigenazione delle cellule ed a disintossicare l’organismo dall’accumulo dei metalli pesanti;
- può aiutare a purificare il fegato;
- può aiutare a migliorare l’assorbimento del ferro.
Modalità di utilizzo
In commercio è possibile trovare numerosi integratori alimentari sotto forma di capsule oppure in formulazione liquida. Quest’ultima sembra essere quella maggiormente consigliata dagli esperti come possibile rimedio naturale da associare ad adeguata alimentazione, all’interno di uno stile di vita sano ed equilibrato. Gli integratori sono da intendersi come supporto al proprio regime alimentare giornaliero e non devono in alcun modo sostituirlo.
Dal momento che questa resina è rara e costosa, sul mercato si potrebbero trovare prodotti di scarsa qualità che contengono poco principio attivo e molti additivi. In certi casi, infatti, lo Shilajit potrebbe non essere opportunamente purificato. Per essere certi di acquistare un prodotto che sia di qualità e sicuro per la salute, è bene innanzitutto rivolgersi al proprio medico e in secondo luogo, verificare che sia:
- purificato seguendo la procedura standard utilizzata da millenni per la sua estrazione e lavorazione, coadiuvata dall’utilizzo delle più moderne tecnologie;
- accompagnato dalle certificazioni che attestino che il prodotto sia stato sottoposto ad analisi di laboratorio che ne garantiscono la purezza e l’assenza di metalli pesanti;
- liquido e resinoso confezionato all’interno di bottiglie di vetro viola “Miron” per fare in modo che le sue caratteristiche e proprietà possano rimanere inalterate.
Per quanto riguarda il dosaggio, è bene sempre chiedere consiglio al proprio medico che a seconda del caso specifico e in considerazione di eventuali patologie o terapie farmacologie in atto, potrà suggerire la quantità da assumere o applicare localmente.
Solitamente il dosaggio consigliato è di massimo 150 mg di integratore in capsule, da potere assumere una o due volte al giorno. Si consiglia sempre di leggere con attenzione le indicazioni riportate sulle confezioni dei prodotti o sul bugiardino e di concordarle con il proprio medico. Lo Shilajit in formulazione liquida, invece, può essere applicato localmente sulla pelle e mescolato con impacchi e unguenti.
Controindicazioni e possibili effetti collaterali
Nonostante si tratti di un prodotto di origine naturale, lo Shilajit non dovrebbe mai essere consumato crudo, in quanto la pianta potrebbe contenere ioni metallici pesanti, radicali liberi e funghi. Anche se può avere possibili effetti benefici in presenza di anemia, l’integratore deve essere assunto chiedendo prima consiglio al proprio medico per evitare di incorrere in possibili controindicazioni.
Sotto forma di integratore alimentare non deve essere assunto in presenza di allergia o intolleranza al principio attivo contenuto nelle formulazioni interne, talvolta combinato con altri principi attivi. Si raccomanda, pertanto, di leggere attentamente la lista INCI degli ingredienti e di prestare attenzione alle reazioni allergiche. In caso di possibili sintomi come eruzioni cutanee, aumento della frequenza cardiaca o vertigini, bisogna sospendere l’assunzione dell’integratore e contattare subito il proprio medico.
Il principio attivo dello Shilajit potrebbe fare aumentare la produzione da parte dell’organismo di acido urico e a sua volta portare a un peggioramento delle condizioni come la gotta. In certi casi, potrebbe anche portare a una possibile alterazione dei livelli ormonali del corpo, del testosterone totale. Si sconsiglia l’utilizzo in gravidanza, durante l’allattamento e da parte dei bambini.