Epilobium: proprietà, modalità di utilizzo e possibili controindicazioni

La pianta dell’epilobio cresce spesso nei terreni umidi e leggermente calcarei, su campi e pascoli che sono caratterizzati dalla terra bruciata da cui deriva il suo nome “erba di fuoco” dato che tende a crescere nei boschi a seguito di incendi.

L’epilobio è una pianta il cui principio attivo viene utilizzato come ingrediente di integratori e farmaci indicati in caso di disturbi alla prostata e per via delle sue possibili proprietà antinfiammatorie e antibatteriche naturali, può essere utile per aiutare a contrastare diverse patologie come coadiuvante alle cure mediche. Scopriamo insieme quali sono le possibili proprietà, modalità di utilizzo ed eventuali controindicazioni.

Descrizione della pianta

L’epilobio chiamata anche “Epilobium angustifolium” o con il nome di “garofanino di bosco”, è una pianta erbacea perenne. Questa pianta possiede degli steli eretti e può raggiungere un’altezza massima di un paio di metri. I fiori si presentano a grappoli che crescono sul baccello del seme di un colore che va dal rosso porpora al magenta. In alto, una capsula lineare rosso scuro libera, una volta aperta, centinaia di semi favorendone l’inseminazione. La riproduzione avviene attraverso le radici.

Nei tempi antichi, i nativi americani raccoglievano i germogli dell’epilobio che venivano mescolati alla verdura cruda e consumati come pasto principale, dato che prelevati nelle prime fasi della loro vita i fiori sono una possibile fonte di vitamina C e provitamina A. Il gambo della pianta veniva, invece, utilizzato per la preparazione di un unguento applicabile su tagli e ferite facendo fuoriuscire il pus infetto e permettendo la cicatrizzazione della zona.

Proprietà e possibili effetti benefici

La pianta dell’epilobio è conosciuta per le sue possibili proprietà antinfiammatorie e antibatteriche naturali. Il suo fitocomplesso, ovvero l’insieme delle sostanze e dei principi attivi che contiene, sembra essere benefico per la funzionalità della prostata. Grazie alla sua possibile azione antiflogistica, l’epilobio può essere un possibile coadiuvante di trattamenti farmacologici, prescritti da uno specialista, per il trattamento delle iperplasie benigne della prostata e in generale, può aiutare a migliorare il sistema urinario.

Uno dei principi attivi contenuti nella pianta sembra essere in grado di bloccare la liberazione delle prostaglandine. Dal momento che contiene tannini, questa pianta può aiutare a combattere le infezioni e a ridurre le emorragie, in particolare nei casi di ciclo mestruale abbondante. Questi componenti possono aiutare anche a drenare le secrezioni in eccesso, a distendere i tessuti molli e a riparare quelli danneggiati, in caso di irritazioni cutanee come eczemi e di diarrea.

L’epilobio deve le sue possibili proprietà antinfiammatorie naturali anche alla presenza di un numero elevato di flavonoidi nella sua composizione. Sotto forma di integratore alimentare, se assunto come coadiuvante di trattamenti farmacologici prescritti da un medico:

  • può aiutare a contrastare problemi intestinali come diarrea o stitichezza;
  • può aiutare a rendere tonico il sistema cardiovascolare;
  • può aiutare a contrastare eventuali problemi al tratto urinario;
  • può aiutare a combattere l’ingrossamento della prostata;
  • può aiutare a favorire la cicatrizzazione della pelle in caso di ustioni e ferite;
  • può aiutare a contrastare ulcere dello stomaco;
  • può aiutare a lenire le irritazioni cutanee.

A cosa serve?

L’utilizzo più conosciuto dell’epilobio riguarda la prostata, una ghiandola che appartiene all’apparato genitale maschile e la cui funzione principale è la secrezione di un liquido prostatico che forma lo sperma, il nutrimento degli spermatozoi. Due sono le patologie più frequenti che possono interessare questa ghiandola:

  • l’ipertrofia prostatica: quando la ghiandola tende a crescere con il passare dell’età piuttosto che rimanere uniforme. Se la crescita diventa anomala, a seguito di importanti variazioni ormonali, può provocare la compressione dell’uretra e bloccare il flusso dell’urina. Questo comporta la necessità di dovere urinare spesso, difficoltà a urinare e impossibilità nello svuotamento completo della vescica. Il ristagno delle urine può facilitare l’insorgenza di infiammazioni che possono interessare il tratto urinario;
  • la prostatite: un processo infiammatorio che può interessare la ghiandola e i tessuti circostanti che può essere di tipo acuto, cronico, batterico, asintomatico oppure abatterico. Anche in questo caso, la presenza dell’infiammazione può presentarsi con difficoltà ad urinare, bruciori durante la minzione, aumento della frequenza di urinare e svuotamento incompleto della vescica.

Modalità d’uso

L’epilobio viene spesso usato in fitoterapia per uso interno per via delle sue possibili proprietà espettoranti, antinfiammatorie naturali, analgesiche ed astringenti, mentre per uso esterno per le sue possibili proprietà astringenti, emollienti ed antiflogistiche.

L’epilobio, pertanto, trova largo impiego per uso interno come coadiuvante di trattamenti farmacologici prescritti dagli specialisti per aiutare a contrastare l’adenoma della prostata, ma anche in caso di diarrea, tosse e infiammazioni delle vie aeree. Per uso esterno, può aiutare a contrastare le dermatiti, le infiammazioni del cavo orale e le afte.

In fitoterapia l’epilobio viene anche utilizzato sotto forma di infusi e tintura madre. Le dosi solitamente consigliate sono di 1-2 grammi di foglie e fiori, in una tazza di acqua bollente per la preparazione dell’infuso e di 40 gocce di tintura madre, due volte al giorno. Le foglie tenere e i giovani germogli possono essere usati crudi o cotti per le insalate. Si raccomanda sempre di chiedere consiglio al proprio medico per avere la dose corretta a seconda del caso specifico.

Controindicazioni e possibili effetti indesiderati

L’epilobio assunto nei dosaggi consigliati dal proprio medico e non deve essere utilizzata nei casi di ipersensibilità accertata a uno dei suoi principi attivi. A scopo preventivo è sempre consigliabile non assumere prodotti che contengano epilobio o infusi durante la gravidanza.

L’assunzione di integratori in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo medico, che conoscendo il quadro clinico del paziente saprà dare i migliori consigli sui dosaggi appropriati.

Si consiglia, altresì, di non superare mai le dosi prescritte dal proprio medico. Gli integratori non vanno intesi come sostituti della propria alimentazione ma bensì possono essere associati al proprio piano alimentare purché si chieda consiglio al medico.

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