La vitamina B6 appartiene al gruppo B delle vitamine, necessaria per un corretto funzionamento del nostro organismo in quanto sembra essere in grado di convertire in energia tutti i cibi che consumiamo. Conosciuta anche con il nome di “piridossina”, la vitamina B6 insieme alle vitamine del gruppo B si occupa di promuovere le funzioni del sistema nervoso e di proteggere il benessere della vista, dei capelli, della pelle e del fegato.
La funzione principale sembra essere legata alla sintesi dei neurotrasmettitori che proteggono il cervello. Una carenza di questa vitamina non è frequente ma neppure rara. Scopriamo insieme a cosa serve la vitamina B6, come assumerla e quali proprietà e possibili controindicazioni può avere.
Che cos’è la vitamina B6?
La vitamina B6 venne scoperta nel 1935 durante le ricerche sulla pellagra, una malattia che riguarda la pelle, l’apparato gastroenterico, il sistema nervoso centrale e periferico. Questa malattia era specialmente diffusa, nei secoli passati, nelle classi sociali più povere per via della scarsa nutrizione e per la mancanza di alimenti come carne, latte, uova e altri cibi contenenti vitamine del gruppo B.
Con il termine vitamina B6 si indica un gruppo di tre composti idrosolubili che comprendono la piridossina, piridossale e piridossamina, che possono svolgere un’azione molto importante all’interno dell’organismo, prendendo parte come coenzimi a vari processi tra cui:
- la trasformazione delle proteine e di diversi aminoacidi;
- la formazione dei globuli rossi;
- il metabolismo degli acidi grassi;
- la produzione di energia a partire dai carboidrati, come il glicogeno contenuto nelle cellule del fegato e dei muscoli.
Sintomatologia da deficit di vitamina B6
La carenza di vitamina B6 è un fenomeno che secondo alcuni studi non sembra essere riconducibile a persone sane e non sotto peso, che seguono un regime alimentare equilibrato e accettabile dal punto di vista nutrizionale.
Chi segue un regime alimentare vario, comprensivo di alimenti di origine animale e vegetale, difficilmente potrà incorrere nel rischio di sviluppare possibili sintomi di una carenza di vitamina B6. Deficit asintomatici potrebbero invece, derivare da:
- regimi alimentari troppo restrittivi, legati a diete vegane oppure dovuti ad allergie o intolleranze alimentari;
- presenza di patologie croniche come malassorbimento intestinale, malattie renali croniche oppure malfunzionamento degli enzimi coinvolti nel metabolismo della vitamina B6;
- abuso di alcolici;
- necessità di assumere farmaci che possono ridurre la biodisponibilità oppure l’attività della vitamina B6;
- il fumo della sigaretta.
Durante il trattamento con farmaci antiepilettici e alcuni farmaci utilizzati per la cura della tubercolosi sembrano essere stati evidenziati possibili casi di carenza di vitamina B6, così come nei neonati nutriti con latte in polvere. In questo caso, il deficit di vitamina B6 insieme ad altre possibili carenze sembra avere evidenziato la comparsa di manifestazioni neurologiche, convulsioni che sembrano essere scomparse dopo la reintegrazione della vitamina.
I sintomi più comuni che si sono manifestati a seguito di una carenza di vitamina B6 (in soggetti volontari sani) sembrano essere: depressione, nausea e vomito, dermatite, lesioni delle mucose, glossite, disidratazione, taglietti ai bordi delle labbra e neuropatie periferiche. La carenza di questa vitamina è spesso associata a quella di acido folico (vitamina B9) e cobalamina (vitamina B12).
Dov’è contenuta la vitamina B6?
La vitamina B6 è diffusa in natura sia nel regno animale che in quello vegetale, ecco perché è molto difficile non assumerne quantità sufficienti mediante un’alimentazione sana ed equilibrata. La quantità, la forma e la biodisponibilità di vitamina B6 possono variare a seconda dell’alimento. Pertanto, la dose che si riesce a introdurre e utilizzare differisce molto in funzione delle scelte alimentari. Per essere sicuri di avere un buon rifornimento giornaliero di vitamina B6, gli esperti consigliano il consumo di:
- alimenti a base di carne di manzo, pollo o maiale;
- pesce e crostacei come tonno, salmone e gamberetti;
- fegato;
- cereali integrali (frumento, riso) in qualsiasi forma (compresi quelli per la colazione);
- uova;
- latte e formaggi, nonché importanti fonte anche di calcio;
- patate;
- cavolfiori;
- fagiolini;
- legumi come ceci e lenticchie;
- frutti tropicali come l’avocado e le banane;
- germe di grano;
- lievito di birra;
- frutta secca come nocciole e pistacchi.
Proprietà e possibili effetti benefici
La vitamina B6 può avere una serie di proprietà che sembrano essere in grado di rilasciare possibili effetti benefici sul nostro organismo. In particolare:
- può aiutare a contrastare l’anemia sideroblastica ereditaria: purché sia tenuta sotto controllo con le necessarie terapie prescritte dal medico;
- può aiutare a contrastare la neurite;
- può aiutare a combattere le convulsioni nei neonati: per le quali è necessario un intervento del medico per la somministrazione delle necessarie cure farmacologiche;
- può aiutare a proteggere la vista: le vitamine del gruppo B e in particolare la B6 possono aiutare a contribuire alla diminuzione dei livelli di omocisteina, il cui aumento può portare al rischio di una possibile degenerazione maculare;
- può aiutare a proteggere il sistema nervoso: in particolare le funzioni cerebrali, a contrastare l’insorgenza del morbo di Parkinson e dell’Alzheimer, ma in generale può aiutare a combattere le malattie degenerative del sistema nervoso centrale.
Dosi consigliate
Come per tutte le altre vitamine e i sali minerali, anche per la vitamina B6 è stato definito un quantitativo minimo che può essere assunto quotidianamente al fine di potere aiutare a garantire un corretto svolgimento di tutte le reazioni fisiologiche fondamentali per la salute e il benessere dell’organismo.
Una possibile variazione cronica o transitoria (che si traduce in un aumento o diminuzione del fabbisogno giornaliero di vitamina B6) può dipendere dalla presenza di malattie o dalla necessità di assumere farmaci. Per questi motivi, se si soffre di patologie o si stanno seguendo delle terapie farmacologiche è bene chiedere consiglio al proprio medico prima di procedere con l’assunzione di integratori a base di vitamina B6.
La vitamina B6 può interferire con l’attività di farmaci che deprimono il sistema nervoso centrale, antiepilettici, farmaci per il trattamento del morbo di Parkinson e alcuni chemioterapici. La diagnosi di carenza della vitamina B6 sospettata con la presenza di sintomi tipici (quali apatia, debolezza fisica, mentale, insonnia, irritabilità, depressione, spasmi muscolari, ritenzione idrica e disturbi del sistema nervoso centrale e periferico) in persone con specifici fattori di rischio, è confermata dal medico attraverso il dosaggio della vitamina B6 nel sangue, a seguito di un prelievo.
Controindicazioni e possibili effetti indesiderati
L’assunzione di vitamina B6 sotto forma di integratori può essere pericolosa nelle recidive da ictus, in soggetti autistici, se si stanno seguendo particolari terapie farmacologiche o assumendo altri integratori, in soggetti allergici o intolleranti al principio attivo.
In tutti gli altri casi, non sembrano essere stati evidenziati casi di controindicazioni o possibili effetti indesiderati. Si raccomanda però, di essere cauti nella somministrazione in presenza di: acne, allergie, cistite, artrite, colesterolo, diabete, psicosi, crampi e infertilità.
Si consiglia sempre di chiedere un parere al proprio medico prima di procedere con l’assunzione di qualsiasi prodotto che contenga vitamina B6. In caso di carenza di vitamina B6 è possibile ricorrere, dietro consiglio medico, all’assunzione di un integratore come coadiuvante del proprio regime alimentare senza sostituire l’assunzione di eventuali terapie farmacologiche prescritte.